News

Dal gigante Apollo un miliardo dedicato all’Italia grazie a ristrutturazioni aziendali, non performing e real estate

Apollo Global Management a fine 2017 contava 249 miliardi di dollari di asset in gestione nei settori del private equity, del credito e del real estate, in crescita del 30% dal 2016. E ora ha deciso di scommettere in forza sull’Italia. Da inizio anno ha annunciato non una, ma ben tre partnership con professionisti italiani, puntando in prima battuta quasi un miliardo di euro su operazioni nei settori npl, ristrutturazioni aziendali e real estate. E appena questi capitali saranno impiegati, ci sarà sicuramente un’ulteriore tranche di impegno. Andrea Moneta, senior advisor Italy e operating partner financial services di Apollo, sottolinea a MF-Milano Finanza che «tenuto conto della leva, Apollo ha una capacità di investimento almeno doppia rispetto all’equity che ha deciso di mettere in gioco in questa prima fase. Ma non ci sono tetti fissati e l’entità degli investimenti in termini di equity potrà aumentare ancora». Apollo nutre grandi aspettative sull’Italia: «Abbiamo capito che per lavorare bene in questi settori è necessario avere una struttura locale che ben conosca il mercato e gli attori. Per questo ci siamo rivolti a professionisti di alto profilo con i quali abbiamo deciso di iniziare un percorso insieme», aggiunge Moneta.


L’ultimo accordo annunciato è dei giorni scorsi, riguarda il settore real estate. La partnership è stata chiusa con Realty Partners, gestita dai managing partner Umberto Vitiello e Luca de Ambrosis Ortigara e da loro guidata assieme a Vincenzo Buonocore e Fausto Maria Monachesi. Grazie a questo accordo la società intraprende una fase completamente nuova. Nata nel 2003 come boutique specializzata nell’asset management, negli investimenti e nella consulenza immobiliare, era stata fondata da Malfatto, Vitiello e de Ambrosis, tutti con un passato comune in Pirelli Re ed era partecipata in minoranza anche da Aedes e Fondiaria Sai. Dopo qualche anno di attività sia Malfatto che Vitiello erano temporaneamente rientrati in Pirelli R per avviare il piano di rilancio e de Ambrosis aveva lasciato per altri progetti. Vitiello era poi rientrato in Realty per gestire il portafoglio di investimenti, in alcuni dei quali comunque era rimasto investito a titolo personale con delle quote anche de Ambrosis. Quest’ultimo, nel frattempo, aveva avviato una sua attività di investimento e gestione immobiliare, che in particolare negli ultimi due anni, da un lato, lo vede impegnato come coinvestitore con Borletti e Aedes nel progetto di sviluppo dell’outlet The Market a San Marino e, dall’altro, lo ha portato a lavorare al fianco di Apollo come advisor di un portafoglio di immobili commerciali da oltre 300 milioni, di proprietà del fondo ReItaly, gestito da Bnp Paribas sgr. Il portafoglio vanta asset importanti, tra i quali il Bicocca Village a Milano e il 45° Nord Entertainment Center di Moncalieri (Torino), oltre a una serie di supermercati affittati a grandi nomi della gdo francese. Racconta de Ambrosis: «Con Roger Orf, head of real estate of Europe e senior partner di Apollo, abbiamo avuto modo di conoscerci sul campo su quel portafoglio e Roger alcuni mesi fa mi ha proposto di trasformate la nostra collaborazione in qualcosa di più importante. Ne ho parlato con Vitiello, e abbiamo deciso di cogliere insieme questa opportunità, dando continuità alla partnership che ai tempi avevamo fondato insieme». Realty Partners, dice ancora de Ambrosis , «ha un mandato esclusivo di advisory con Apollo per individuare opportunità di investimento in qualunque tipo di asset immobiliare, per operazioni singole da 20-30 milioni o portafogli, in un’ottica di successiva gestione e valorizzazione attraverso riconversioni, ristrutturazioni e riposizionamento sul mercato. Il team di Realty si occuperà di gestire e coordinare l’intero processo industriale, dall’acquisizione alle vendite. Gli asset potranno provenire da dismissioni, ordinarie o straordinarie, da acquisizioni di società immobiliari o da investimenti in npl secured con sottostante immobiliare. Il nostro obiettivo di rendimento è di Irr a doppia cifra».


Quanto alla struttura delle operazioni, spiega ancora de Ambrosis, «saranno condotte tramite spv dedicati, capitalizzati con fondi gestiti da Apollo e per una quota dalla stessa Realty Partners». L’ordine di grandezza della potenza di fuoco? «Attorno ai 500 milioni», risponde de Ambrosis.
Il team di Realty Partners non sarà comunque un mondo a parte rispetto agli altri due team di professionisti con i quali Apollo nei mesi scorsi ha stretto analoghe parntership in settori contigui. Anzi, precisa de Ambrosis, «già ora stiamo vedendo dossier molto complessi e di dimensioni significative per i quali ci presentiamo tutti insieme. Queste operazioni, infatti, presentano aspetti che possono avere come interlocutori diversi attori, ciascuno specializzato in npl, ristrutturazioni aziendali e rilancio e valorizzazione immobiliare. Insieme siamo in grado di fare un’offerta unica e soprattutto di essere molto veloci: l’equity per fare l’operazione non è un problema.

E a proposito degli altri accordi, solo pochi giorni fa Apollo ha annunciato di aver destinato 300 milioni da investire in crediti verso aziende corporate italiane in tensione finanziaria o in default tramite una nuova piattaforma di investimento battezzata Apollo Delos. A selezionare le opportunità italiane di investimento e a seguire gli investimenti sarà un team tutto italiano, legato ad Apollo da un contratto di advisory esclusiva, che agirà tramite la neocostituita Apeiron Management spa, il cui capitale è tutto di proprietà dei partner, guidati dal ceo Alessandro Fracanzani, ex Credit Suisse e già advisor di Apollo sui deal italiani, compreso quello sull’hotel Danieli di Venezia. Quel deal si è chiuso lo scorso gennaio con un accordo con Danieli Property, la società che fa capo all’immobiliarista Giuseppe Statuto, che ha pagato ad Apollo la rata da 94 milioni del debito che il fondo aveva acquistato da Mps la scorsa estate. Gli investimenti saranno effettuati in solo debito oppure con un mix di debito ed equity (difficilmente solo equity) di aziende italiane, con ticket di investimento compresi tra 5 e 50 milioni, ma con la possibilità di effettuare anche transazioni di entità maggiore nel caso si presentasse l’opportunità. Gli obiettivi di investimento primari saranno opportunità stressed e distressed, procedure concorsuali e crediti deteriorati verso aziende italiane.

Lo scorso gennaio, invece, Apollo aveva annunciato l’investimento nel nuovo fondo Special Opportunities I, gestito da Dea Capital Real Estate sgr, che investirà in portafogli di crediti non performing, prevalentemente secured, con tagli compresi tra 50 e 100 milioni lordi. Il fondo, che ha target finale di raccolta di 250 milioni, ha annunciato il primo closing a 200 milioni, di cui il 90% sottoscritti da Apollo (tramite il fondo Apollo European Principal Finance Fund III) e il restante 10% da Dea Capital.


Un ultimo appunto sul fronte del private equity. In Italia nell’ottobre 2014 Apollo ha comprato Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova, poi ribattezzate Amissima, ma non ha poi mai più chiuso altri investimenti. «Per il settore private equity Apollo non pensa a partnership con professionisti locali così come ha fatto per i settori, npl, credito distressed e real estate. Per questi deal aggiungendo che «per i deal di private equity non serve una presenza locale».